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La presente monografia rappresenta il primo esito di un progetto di ricerca sul tema "La cultura architettonica italiana e francese in epoca napoleonica" avviato dall'Archivio del Moderno dell'Accademia di architettura di Mendrisio e dal Centre Ledoux de l'Université Paris I Panthéon-Sorbonne. Questo percorso ha indirizzato la propria attenzione sul periodo napoleonico in Italia, dall'entrata del generale Bonaparte a Milano nel 1796 fino alla definitiva sconfitta nel 1814: sono anni cruciali, durante i quali si avviano una serie di iniziative volte a costituire un nuovo profilo dei centri urbani, favorendo gli interscambi tra le due culture architettoniche italiana e francese. In questo panorama, si è voluto studiare per la prima volta in modo approfondito la figura e l'opera del ticinese Luigi Canonica (1764-1844), attivo a Milano a fianco di Giuseppe Piermarini in epoca asburgica, divenuto "architetto nazionale" durante la Repubblica Cisalpina e, nel 1805, "architetto reale". Grazie all'ampiezza degli incarichi ricoperti, che lo portarono a occuparsi di quasi tutti gli interventi di scala architettonica e urbana avviati dall'amministrazione napoleonica - dall'Arena al Foro Bonaparte, dal Teatro Carcano al Parco di Monza -, Canonica è da ritenersi un vero protagonista del periodo. Il volume ne traccia il profilo completo, nel duplice ruolo di unzionario al servizio dello stato e di architetto della corte di Milano, e successivamente di professionista indipendente.